qiIl carattere di  non compare prima del III secolo a.C. e trova una sua completa affermazione nel periodo Han 漢 (206 a.C.-220 d.C.). Il periodo Han sappiamo essere il periodo nel quale il tentativo di uniformare codici e valori in Cina, iniziato nel periodo Qin , trova la sua piena realizzazione; così anche il concetto di Vento, in questo nuovo contesto,  graficamente subisce  una trasformazione ed il termine viene lentamente sostituito da quello attuale di Fēng 風 rimarrà solo ad indicare gli eventi atmosferici (5). Questo percorso in realtà non è stato né lineare né improvviso. A questo proposito, Giulia Boschi propone una ricostruzione della sua trasformazione riportando la presenza, in alcuni caratteri di analogo significato, di vari radicali, collocati al posto del carattere attuale di cereale, fra cui il carattere indicante il Fuoco. Questo riscontro ha consentito un dibattito sull’originario significato del carattere grano/cereale, orientando le ipotesi verso un segno indicante verosimilmente, in origine, la ripartizione dello spazio nelle otto direzioni (6). In linea con queste ultime interpretazioni si delinea chiaramente  un concetto complessivo di  immanenza (le otto direzioni dello spazio), di trasformazione (il Fuoco) e di cambiamento (il Vento); tutti significati attribuiti oggi al carattere . Ancora, nelloZuo Zhuan, compilato nel periodo degli Stati Combattenti, abbiamo una collocazione del Vento quale energia esterna, ambientale, ed il  come istanza interna al corpo. Elisabeth Xiu, a giustificazione di questa collocazione, propone come ipotesi la nascita, nella Cina di quel periodo, di un nuovo concetto di corpo e di un senso del sé nuovo: il corpo come forma all’interno della quale è contenuto il (5) . Un corpo, tuttavia, collocato ancora entro un sistema di correlazioni con il resto dell’esistente, in una rete di relazioni su base analogica; qui il corpo non si scinde mai dal sé inteso come solo pensiero o mente. L’autrice contrappone questa mentalità a quella presente nell’uomo omerico nel quale l’attività introspettiva e quindi la percezione del sé è ancora vincolata ad una percezione viscerale; l’uomo omerico, nei momenti introspettivi, parla con il suo diaframma, mantenendo un senso di sé fortemente vincolato alla propria visceralità. L’uomo omerico appartiene tuttavia alla cultura della tradizione orale, in cui ancora la scrittura alfabetica non aveva fatto la sua comparsa. Il successivo svilupparsi ed imporsi della lettura della scrittura alfabetica, secondo l’ipotesi sostenuta e documentata da Luca Guerra, non solo avrebbe gettato le basi della metafisica, ma anche di una nuova percezione  dell’identità dell’uomo stesso rispetto al suo ambiente, facendogli “immaginare” un sé separato dal mondo che lo circondava (7). Questo effetto deriverebbe dall’azione “oggettivizzante” che la scrittura alfabetica e quindi la lettura hanno operato fra lui e il mondo che, in questo nuovo modo, viene adesso descritto. Imponendo un primato conoscitivo alla facoltà visiva rispetto a quella sonora presente nelle scritture sillabiche e consonantiche, l’uomo si scopre altro da ciò che vede e questo vetro che lo separa dal mondo è rappresentato proprio dall’effetto che la lettura ha determinato come momento descrittivo-conoscitivo delle cose, determinando una separazione del corpo del lettore dal suo pensiero e dalla realtà oggettiva (7). Questo nuovo evento getterà le basi di tutto il pensiero occidentale e del dualismo che lo contraddistinguerà (compresa la separazione fra mente e corpo) a differenza della cultura cinese, caratterizzata da una scrittura ideografica e da una lingua sillabica.

BIBLIOGRAFIA
1. A Study of Qi in Classical Texts. Elisabeth Rochat de la Vallee. Monkey press; 2007
2. Medicine in China: A History of Ideas (Comparative Studies of Health Systems and Medical Care). Paul U. Unschuld. University of California Press; 2010
3. Il filo degli insegnamenti. Ernesto Iannaccone. Pubblicato dall’autore; 2013
4. Light on the Yoga Sutras of Patanjali. B.K.S. Iyengar. Harper Collins edition; 2005
5. The experience of wind in early and medieval Chinese medicine. Elisabeth Hsu. Journal of the Royal Anthropological Institute (N.S.), 13 (s1), S117-S134; 2007
6. La radice e i fiori. Corso di sinologia per medici e appassionati. Giulia Boschi. CEA; 2003
7. Etica della lettura. Luca Guerra. Carocci editore; 2010

A cura di Vittorio Mascherini

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