Sono più di quarant’anni che pratico Shiatsu. Fa un certo effetto dirlo; in effetti aspettavo il momento di poterlo dire.


Da qualche tempo faccio la supervisione ai colleghi professionisti quando affrontano casi complessi.

Ci sono molte teorie di shiatsu, alcune di matrice giapponese, altre di matrice cinese o di matrice occidentale, che necessitano di una metodica interpretativa.

Ad esempio, inquadrare la tipologia della persona e le sue necessità.

Quando si affronta un caso, a seconda della formazione, si usano i metodi interpretativi e di valutazione di riferimento al metodo seguito nella formazione: metodo Masunaga, metodo Namikoshi, metodo MTC.

Talvolta questi metodi sono stati ulteriormente modificati e influenzati dallo studio e dalla pratica del direttore della scuola di riferimento.

A questa pratica non mi sottraggo neanch’io che cerco di armonizzare tra di loro i tre metodi principali che ho studiato nel mio lungo percorso formativo

Il problema di armonizzare metodi diversi non è di facile soluzione, né è sempre possibile.

Un modo per arrivare ad utilizzare ogni metodo è quello di dare priorità al trattamento, che dia ad ogni metodo la possibilità di esprimere al meglio il supporto teorico/pratico di riferimento.

Il metodo Masunaga o Zen Shiatsu concentra buona parte della sua attenzione sullo stato psicofisico del ricevente e mette in correlazione aspetti psicologici, fisici e il cosiddetto fattore energetico. Il fattore energetico è quello di più difficile definizione perché è basato prevalentemente sulle sensazioni che il praticante riceve attraverso il senso del tatto ma anche sulle sensazioni del ricevente.

Il metodo MTC è estremamente strutturato sia sul piano teorico che nell’applicazione pratica ma ha in sé numerosi approcci.

Ogni approccio: Yin/Yang, Cinque Elementi, 6 Energie Celesti, danno via via maggiore attenzione ad un aspetto teorico rispetto ad un altro. Armonizzare tutte le informazioni del metodo MTC, della sua metodica di valutazione (4 Shin), è estremamente complesso. Infatti spesso è meglio utilizzare solo uno dei metodi di valutazione. In questo modo si riducono le molteplici possibilità di intervento che possono emergere. Ad esempio, per determinare quale meridiano va trattato possiamo identificare solo la carenza per tonificarla o solo l’eccesso per sedarlo.

Il metodo Namikoshi ha una sua bellezza stilistica pratica. È associato ad una semplicità di azione che miscela la zonalizzazione anatomica e fisiologica di trattamento aderendo in maniera precisa alla valutazione fatta dal medico curante o dallo specialista.

Un altro metodo, che potrebbe essere però ricompreso come fattore intrinseco dei tre metodi precedenti, è quello posturale.

Il metodo Masunaga con gli esercizi di stretching dei meridiani inquadra la postura come un fattore di valutazione dello squilibrio psicofisico della persona, cioè come espressione fisica del suo malessere globale.

Il metodo MTC include il concetto di riallineamento della postura nel trattamento dei cosiddetti meridiani Yang posturali e di alcuni meridiani straordinari o Meravigliosi.

Il metodo Namikoshi Incorpora la struttura fisica come parte del risultato del trattamento.

Quale strategia di trattamento possiamo adottare se volessimo utilizzare tutti e tre i metodi? Ovviamente a seconda della scuola di provenienza, sarà privilegiato uno dei tre metodi nel trattamento shiatsu.

Tuttavia diversi operatori shiatsu conoscono e praticano almeno due di questi metodi e li utilizzano quindi entrambi.

Giova quindi dare una struttura al trattamento basata sulle necessità specifiche del ricevente o della ricevente.

Il primo problema da affrontare nel trattamento è quasi sempre una sensazione di dolore muscolo-scheletrico.

Quale che sia l’origine di questo dolore, il ricevente o la ricevente non riescono a trovare giovamento da altre tecniche o con farmaci.

La seconda problematica è la sensazione di stanchezza generata da una costante tensione mentale e talvolta fisica.

La terza problematica è la ricerca di un equilibrio psicofisico, che sollevi da un malessere variegato e complesso, ma non ben definito.

Un altro problema è il disallineamento posturale che può essere conseguenza di uno o più incidenti ma che solitamente sono presenti in tutte le persone che ricevono Shiatsu, siano giovani o anziani.

Infine c’è anche la problematica della coppia, che viene per ricevere un sostegno per l’infertilità.

Non a caso ciò che richiede una persona è di sentirsi meglio. Perciò è indispensabile partire innanzitutto dal ridurre la sensazione di dolore o di malessere.

Poi migliorare la postura, magari consigliando anche una leggera attività fisica.

Infine prendere in considerazione la possibilità di variare la dieta e di iniziare un percorso di meditazione che aiuti ripristinare la serenità mentale.

Per arrivare al risultato di riduzione del dolore spesso basta semplicemente individuare quali punti tsubo sono più sensibili alla pressione Shiatsu.

Le tecniche di armonizzazione del pieno e del vuoto, che sono valide sia per il metodo MTC sia per il metodo Masunaga,  porteranno il loro risultato dando sollievo ai riceventi.

A questo primo intervento, si possono utilizzare alcune tecniche strutturali che velocizzano il processo di ripristino di una postura armonica.

Un approccio successivo, come lo sbucciare una cipolla, andrà ad incontrare le necessità di regolazione degli aspetti neurofisiologici. È un approccio generale che considera i meridiani Meravigliosi la causa intermedia di uno squilibrio generale.

Anche questo tipo di armonizzazione può agire su punti e meridiani e sull’equilibrio del pieno e del vuoto che spesso rappresenta un disturbo di compensazione con un’origine più marcatamente psicologica.

Emerge allora la necessità anche di un indirizzo, un’attenzione nel motivare il ricevente ad adottare delle abitudini in grado di modificare il suo stato, inteso come un percorso che possa smussare gli spigoli, cioè gli aspetti negativi, del vivere quotidiano.

Non sempre quest’ultima parte di intervento è richiesta o percorribile.

Ma è quanto di più necessario se la problematica che affligge la persona è particolarmente insidiosa e persistente.

Il metodo di trattamento tipico di ogni modello di shiatsu utilizza pressioni manuali costanti e durature sui punti e sui meridiani.

Il ricevente attraverso la percezione del grado di sensibilità alla pressione, risponde sia con la mente sia con il corpo adattando la sua risposta psicofisica alla pressione ed acquisisce una consapevolezza diversa attivando quel processo di auto guarigione che è alla base delle discipline salutari orientali.

Bibliografia

  • La tela che non ha tessitore.
  • Zen Shiatsu
  • Il libro completo dello shiatsu

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Lo scopo del trattamento Shiatsu è quello di riequilibrare l’azione dei meridiani e di promuovere l’autoguarigione. Shiatsu è l’espressione giapponese per “pressione delle dita”, ma il praticante può anche usare pollici, palmi, gomiti, ginocchia e piedi durante un trattamento. Il tatto è l’essenza dello Shiatsu. Attraverso il tatto l’esperto Shiatsu è in grado di attivare meccanismi innati di auto-guarigione all’interno del ricevente, con conseguente aumento del senso di benessere nel corpo, nella mente e nello spirito.

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Di Centro Tao Network

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